Disturbo Da Rumore

Ci siamo così accorti che, dopo l’accensione del riscaldamento nell’ottobre dell’anno scorso, abbiamo iniziato a sentire un rumore continuo, giorno e notte, percepito come frequenze medio-basse. Tale rumore è molto più forte al primo piano interrato, sotto al nostro appartamento, dove si trovano una parte delle cantine della Scala dove viviamo e che confinano con il locale della centrale termica. Sul soffitto dei corridoio delle cantine viaggiano le varie tubazioni necessarie agli impianti. Durante tutta la stagione di spegnimento del riscaldamento non abbiamo mai sentito il rumore sopra descritto, che però è riapparso dopo l’accensione del riscaldamento avvenuta a metà del mese scorso. La scorsa estate dopo l’ennesima nostra lamentela ha installato delle colonnine per l’elettricità in modo tale da non tener accesa la cella frigo ma di attaccarci i camion, ma queste ancora non sono attive. Non ce la facciamo più, la notte non si riposa i bambini di continuano ci chiedono cos’è questo rumore, d’inverno con le finestre chiuse un po’ si respira ma eccoci arriva un’altra estate e non sappiamo più cosa fare.

“Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 309 euro.” Il vicino è stato già avvisato 2 volte, soltanto che qualche volta riprova a fare il furbetto e si scorda di mettere dentro il cane, di notte ognuno ha il sacrosanto diritto di dormire. Io posso dimostrarlo che il cane si trova a 3 metri dal balcone della mia camera. Per il cane che abbaia sotto le finestre bisogna provare che l’animale sia lasciato realmente libero di far ciò che vuole, con la complice noncuranza dei padroni (del resto la colpa è loro, mica del cane).

Desidero raccontare i forti disagi che stiamo avendo da circa 5 anni con una scuola dance è fitness che si è insediata nel 2001 accanto alla nostra palazzina. Sin dal primo giorno che si è insediata ha forvocato fastidio con rumori e inquinamento acustico. Per conto, i soli lavori svolti sono stati quelli di pitturare le serrande e aggiungere un altro locale per un altro uso, rimanendo il solito problema dell’inquinamento. Abbiamo fatto ben 4 esposti protocollati al comune di Vimodrone per evidenziare i grossi problemi di inquinamento acustico, oltre che d’igiene, ed abbiamo anche inviato http://www.cycloclubduvexin.com/blog/?p=13428 numerose e-mail e avuto due colloqui con il sindaco per denunciare i nostri disagi. Da Maggio a Ottobre del 2010 abbiamo dormito al massimo 4 ore per notte e la nostra bambina di 10 anni ha iniziato ad avere problemi seri che non ha mai riscontrato dal momento della nascita.

So che esistono delle norme a riguardo, ed ovviamente in questo caso non vengono rispettate. Da quasi due anni vivo in un condominio a Milano, nel quale vi è la sede di una sala prove musicale. Possiedo un appartamento estivo (lo comprò mio padre nel 1965) situato a San Benedetto del Tronto situato a piano terra sul lato nord-ovest con un terrazzone di circa 25 mq. Ci siamo organizzati in un comitato e a fine Agosto abbiamo inviato una diffida al sindaco per violazione dell’art 659 del codice penale . Il comitato turistico ne è stato informato e ha organizzato un raccolta di firme tra i turisti per difendere le loro iniziative. Vorrei cortesemente essere consigliato sul come posso comportarmi, quali leggi mi cautelano, a chi mi posso rivolgere e se ho possibilità di risolvere i due grandissimi problemi.

Io abito a cento metri di distanza da questa zona, e ogni giovedì sera son costretto a chiudere le finestre per riuscire ad addormentarmi, soffrendo il caldo, ma al fine di poter svegliare la mattina presto. Sia il volume che la frequenza molto alta del rumore e la sua costante ripetitività lo rendono un disturbo inaccettabile per cui vorrei poter intervenire al fine di farlo cessare. Il problema e’ che non si riesce ad individuare la fonte del rumore. I condomini di fronte, che ospitano anche degli uffici, sono dotati di impianti di condizionamento visibili all’esterno e potrebbero essere la fonte del disturbo ma purtroppo non ho alcuna certezza che si tratti di loro. E che lui doveva tollerare di spostare tre miei vasi di fiori (per i quali ho chiesto a tutti se potevo lasciarli in giardino vista la particolarità della pianta) posizionati in giardino quando doveva tagliare l’erba una volta ogni dodici settimane per un totale di tre volte all’anno. A tutto questo si sommano anche gli schiamazzi e le urla dei frequentatori solitamente giovani, i quali non si preoccupano in nessun modo della quiete altrui.

  • Il comitato dei cittadini ha chiesto un incontro con l’Amministrazione, le forze dell’ordine non intervengono, l’ARPA non interviene poiché gli organizzatori di queste manifestazioni hanno ottenuto autorizzazioni in deroga a ogni limite, anche acustico.
  • Va detto che, fra gli atti del processo, sono presenti ben due lettere Arpa in cui si afferma che il massimo di interventi da parte loro era di 2 all’anno, quindi un privato cittadino, come il nostro caso che chiedevamo più fonometrie, è impossibilitato ad ottenerle stante che Arpa, organo di legge proposto, non le effettua.
  • È vietato nei luoghi pubblici di usare senza giustificato motivo dei mezzi acustici di segnalazione degli autoveicoli.
  • E’ chiaro che siamo in presenza di una situazione contemplata dall’articolo 659 del codice penale, ma purtroppo ogni reclamo presso la Pubblica Amministrazione, o qualsiasi altra prassi legale, verrebbe sicuramente condizionata dal fatto che il soggetto in questione, e la sua parentela, sono fortemente infiltrati nelle Pubbliche Istituzioni.

I problemi sorgono quando i disturbi persistenti e intensivi interessano una comunità. A quel punto, dovrebbe intervenire il Comune, affinché tutti i cittadini rispettino il regolamento anti inquinamento acustico, con il compito di ripristinare i livelli di vivibilità. Esistono orari ben precisi dove i cittadini possono festeggiare allegramente e altri in cui il silenzio “tombale” deve scivolare tra le strade per assicurare la quiete e la tranquillità di ogni membro della comunità. Dopo aver appurato la possibilità di rivolgersi alla polizia locale, nel caso in cui gli orari per lavori rumorosi riportati nei regolamenti comunali non vengano rispettati, vediamo quali siano gli strumenti di tutela da un punto di vista civile per proteggere il proprio diritto al riposo. È fatto obbligo di vigilare affinché, all’uscita dai locali, i frequentatori evitino comportamenti dai quali possa derivare pregiudizio alla quiete pubblica e privata. Le licenze per lo svolgimento di spettacoli o trattenimenti in luoghi aperti devono indicare prescrizioni ed orari volti ad evitare pregiudizio alla quiete pubblica e privata.

Ho addirittura chiamato il numero amico del Ministero della Pubblica Amministrazione. Insomma, per non farla lunga dopo circa due anni non solo non abbiamo ottenuto nulla ma il problema si è addirittura aggravato in quanto al locale in questione ne ha aperto un secondo che è la perfetta fotocopia del primo creandoci un raddoppio del problema. Anche adesso, mentre molto velocemente le scrivo questa lettera (ed anzi mi scuso per errori e quant’altro), la musica impazza in un modo allucinante e siamo solo a giovedì, le lascio immaginare cosa accade nei fine settimana!

L’ufficio responsabile dovrebbe essere quello dell’assessore all’ambiente. Ho comprato un appartamento in cui da subito ho percepito dei disagi acustici. La mia stanza da letto risultava confinante con il bagno del vicino probabilmente abusivo, fatto però dal costruttore del palazzo, non dal vicino stesso. Ho misurato tramite un tecnico competente e la disponibilità del vicino, sia il rumore dello sciacquone che il potere isolante della parete divisoria. Purtroppo non è il primo di questi eventi assordanti che dobbiamo subire, d’estate c’è stato un dj set dietro l’altro autorizzati sempre dal Comune, e nessuno si è mai preoccupato di indagare se oltrepassava i limiti concessi o se una continua esposizione poteva nuocere agli abitanti.

A questo punto vorrei sapere se esistono delle vie legali che potrei intraprendere, e se è possibile far fare rilevazioni del livello di rumore, magari all’ARPA, da poter utilizzare legalmente. Non pretendo di far chiudere il centro ma, almeno, di obbligarli ad adottare delle barriere acustiche che possano ridurre il rumore che arriva alla mia abitazione. Abito in un condominio, pochi piani sopra ad una kebabberia/bar (all’interno del mio stesso palazzo) che produce rumori molesti fino a tarda notte, dovuti a musica a volume elevato.

Abbiamo da poco comprato casa e l’abbiamo ristrutturata ponendo la caldaia da interno (perché non abbiamo il balcone) sul muro maestro che confina con una vicina, la quale ha posizionata la camera da letto proprio al di là del muro. Il muro maestro è di 7 cm e lei si lamenta che la caldaia (tra l’altro posizionata esattamente dove era quella del precedente proprietario) fa un rumore, a sua detta, intollerabile. Le preciso che prima della ristrutturazione lì era posizionata la caldaia e la doccia e già all’epoca la signora si lamentava con il precedente proprietario, senza poter fare nulla. Questi appartamenti sono del 1950 e sia il mio sia quello della signora sono stati ristrutturati. Alla fine della scuola, metà giugno circa fino a metà luglio, è attivo l’Oratorio feriale e circa 200 bambini di ogni età e altrettanti “giovani” intrattenitori hanno la meglio sul nostro riposo e quiete. Tutto il giorno usano musiche e soprattutto megafoni spesso a sproposito e comunque ad un volume almeno il doppio di quello che potrebbe necessitare.

Deixe um comentário